Evidenti Omissioni

Inaugurazione

Sabato 30 settembre 2017 ore 18

Villa Corsini-Sarsina
Via G. Ambrosini – Anzio
dal 30 settembre al 13 ottobre

 

Le opere di Monica Sarandrea sono il frutto di una ricerca interiore fortemente legata alla natura e alla sua dimensione spirituale. La formazione letteraria con la predilezione per la poetica simbolista francese insieme ai viaggi in oriente sono tutte componenti che incidono in modo più o meno evidente nel suo lavoro.

Apparizione/sparizione, presenza/assenza sono i poli concettuali tra i quali oscilla la sua ricerca artistica in un lavoro che pone l’accento su un atteggiamento, quello della protezione e cura, tutto al femminile. I processi che portano alla creazione di tali forme sono così quelli dell’avvolgere e ricoprire, attraverso stoffe imbevute di gesso, forme naturali e misteriose. Si tratta di rievocazioni, inconsce sopravvivenze dell’arte antica quelle che Sarandrea cerca di far riemergere nelle sue opere e contemporaneamente preservare.

L’elemento naturale, quando è visibile nei rami e nelle cortecce che l’artista recupera durante le sue solitarie passeggiate, determina in parte l’esistenza dell’opera. Questa assume così in modo più diretto il carattere fragile, di deterioramento e perdita già connaturato nell’uso del gesso. Ogni elemento della natura diviene, come nelle tradizioni cosiddette pagane impregnate di animismo e nelle filosofie orientali, espressione di quella scintilla divina che permea il creato.

Nella materia informe della stoffa viene invece riscoperto dall’artista il senso di una sacralità ancestrale libera da forme e contenuti determinati e stabili ma che presenta la vita in quanto mistero, in quanto dono che si manifesta nella natura. L’accettazione del mutamento e dell’inevitabile fine, almeno quella visibile e tangibile, vengono in questo modo espresse attraverso il panneggio in cui la piega come piaga divengono allegoria della vita e della morte.

La scelta cromatica del bianco, sinonimo di purezza, è sia un riferimento alla cultura classica in quanto ideale da raggiungere, sia un processo di astrazione fisica e mentale dalla realtà. Le opere assumono così una dimensione atemporale in cui la stoffa si pietrifica e preserva, insieme all’intuizione, anche la variabilità sensibile delle cose. Immediatezza, spontaneità, senso dell’effimero concorrono all’esigenza di recuperare la dimensione umana nelle sue forme naturali.

Nelle ceramiche viene qui presentato l’altro aspetto della sua produzione legato al tema dell’acqua.

Per il carattere di mimesis che la patinatura platino rende con l’ambiente circostante assumono le forme più varie divenendo, come il riflesso dell’acqua, anche il riflesso delle nostre percezioni.

Viviana Quattrini

Respiro svelato gesso, stoffa, agave

Respiro svelato
gesso, stoffa, agave, cm 70x18x17

 

 

Eucaliptus gesso, stoffa, cortecce di eucalipto

Eucaliptus
gesso, stoffa, cortecce di eucalipto, cm 60x23x13

 

Il dono, gesso, stoffa, foglie di palma

Il dono,
gesso, stoffa, foglie di palma, 67x22x12

 

Laurus nobilis, gesso, stoffa, rami di alloro

Laurus nobilis,
gesso, stoffa, rami di alloro, cm 82x26x14

 

Vestale, gesso, stoffa

Vestale,
gesso, stoffa, cm 57x18x18

 

Vestale, gesso, stoffa

Vestale,
gesso, stoffa, cm 59x16x14

 

Figura velata, gesso

Figura velata,
gesso, cm 107x31x25

 

ceramica, cm 28x20x8

Cigno, 2017 ceramica, cm 28x20x8

 

Donna cigno, 2016 ceramica cm 40x12x6

Donna cigno, 2016 ceramica cm 40x12x6